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Centro Democratico Umanista

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Cold Case

11 Ottobre 2017 by Staff

Cold Case: Chi non vuole nessuna Circoscrizione?

Sit-In A favore Circoscrizione«I Quartieri rappresentano l’unità di partecipazione minima che consente alla Politica di essere vicina ai bisogni primari dei cittadini amministrati e di coinvolgerli nel processo conoscitivo e democratico-partecipativo. I Quartieri, quindi, sono una struttura utile per creare dei cittadini consapevoli».

Questo era il mio pensiero già il 14 giugno 2014, quando scrivevo, sul mio blog, il “post” “Trapani, i diritti negati: I Consigli di Quartiere”.

Lì spiegavo come la struttura “Quartiere” fosse «già prevista dallo Statuto Comunale di Trapani, dagli artt. 58-62, ma non è mai stata resa operativa».

Da questa considerazione iniziava, assieme ai “ragazzi” del movimento “Città a Misura d’Uomo” un impegno per attuare la “Costituzione” del nostro Comune ovvero lo Statuto.

La Circoscrizione contro la Scissione delle Frazioni Sud

L’emergere della richiesta dell’indipendenza delle Frazioni Sud del nostro capoluogo, avanzata dal Comitato “Misiliscemi”, permetteva di proporre l’attivazione dei “Consigli di Circoscrizione” come strumento di autonomia amministrativa all’interno dello stesso Ente.

Il 25 febbraio 2015 esprimevamo pubblicamente il nostro “No alla scissione delle frazioni”. L’avvocato Giuseppe Marascia argomentava: «il sacrosanto diritto all’autonomia ed alla autodeterminazione allo scopo di migliorare la cura del territorio, dell’economia, della cultura dei cittadini residenti nelle Frazioni Sud, può essere perseguito con strumenti giuridico – istituzionali diversi dal separatismo egoistico sia pur legittimo»

La soluzione al problema, era, per lui e per noi dell’associazione “A Misura d’Uomo”, «lo Strumento di Partecipazione democratica alla vita amministrativa del Comune, denominato “Consiglio di Circoscrizione”».

Ma, nonostante la nostra attività di “lobbing” sui consiglieri comunali, il 26 maggio 2015 eravamo amareggiati dal constatare e denunciare come «il Consiglio a maggioranza vota SI alla Scissione: È una ipocrisia!».

Dichiarava, in proposito il nostro attivista Giuseppe Cavarretta: «Insomma si fa ancora – da parte del Partito Democratico e del Partito Socialista che han votato per il SI alla secessione –, per l’ennesima volta, campagna elettorale nell’aula consiliare, ma questa volta si sta giocando col fuoco, perché l’esito dell’iter per la costituzione del nuovo comune non è così scontato e potrebbe avere ripercussioni assai gravi e, chiaramente, non calcolati da chi avrebbe dovuto calcolarli».

Tuttavia, Giuseppe Marascia, trovava qualcosa di positivo in quel voto: «i consiglieri comunali La Pica, Guaiana, Lamia, Bianco, Passalacqua, Sveglia, Cavarretta e Giarratano, che hanno votato NO alla scissione, e che mi fanno ancora sperare che qualcuno che creda ad una rinascita trapanese ancora c’è».

Alla Regione Crocetta e Grillini assieme contro la Circoscrizione

Nel frattempo, però, rispetto al nostro progetto partecipativo, si apriva un nuovo fronte: alla Regione Siciliana il testo del Disegno di Legge 980/A era, invece, uscito dalla Commissione con l’abrogazione di tutti i Consigli di Circoscrizione, fatti salvi quelli delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

La proposta era sostenuta da movimento “Cinque Stelle”.

Contattavamo, quindi, via mail, tutti i deputati regionali cui sottoponevamo un “emendamento” che avrebbe salvato, per tutte le città capoluogo di provincia come Trapani, lo strumento dei “Consigli di Circoscrizione”.

Il 19 giugno 2015, «i deputati rispondono al nostro appello», in maniera formalmente bipartisan. Ci fa ben sperare!

L’ARS bocca emendamento salva-Circoscrizione

Il 23 giugno 2015, tuttavia, in Aula, nel Parlamento Siciliano, non accadeva l’esito sperato: «24 voti a favore e 24 voti contro. Per un solo voto di scarto – la maggioranza era 25 – il Parlamento Siciliano boccia il “nostro” emendamento che avrebbe ripristinato i Consigli di Circoscrizione».

A sparare a zero contro lo strumento di partecipazione il grillino on. Salvatore Siragusa: «il consiglio circoscrizionale, quand’anche espletato gratuitamente dai componenti ha sempre un costo per l’ente comunale che è rappresentato dai locali, che è rappresentato dal personale che deve fornire il servizio di segreteria, che è rappresentato dalla corrente elettrica».

A lui rispondeva l’on. Formica: «La democrazia ha un costo. Poi ci sono gli abusi. Ma gli abusi, le ruberie, il non rispettare il proprio ruolo quello non è più compito dell’azione parlamentare. Quello è compito – e lo fanno molto bene e fanno bene a farlo – dei magistrati».

La proposta di mantenere questa «palestra di democrazia», come la chiama il professore siracusano on. Vincenzo Vinciullo (NCD), è, quindi, bocciata.

Per chi ne avesse interesse, la parte di verbale della Seduta del Parlamento Siciliano da cui abbiamo tratto le frasi sopra riportate è scaricabile integralmente dal PDF in calce al “post” «Circoscrizioni: Con un solo voto di scarto, la Regione le abolisce».

Un trapanese fra chi vota contro le Circoscrizioni a Trapani: Fazio!

Il 26 giugno 2015 denunciavamo, in merito, «Ecco i nomi dei Franchi Tiratori».

Pubblicando l’elenco dei votanti l’emendamento.

Si scopriva, così, che «Girolamo Fazio, Santi Formica e Giovanni Ioppolo (questi due della Lista Musumeci) votano contro l’emendamento da loro stessi sottoscritto e presentato; lo stesso Formica vota addirittura contro le proprie stesse parole, pronunciate pochi minuti prima in Aula, con le quali accusava il Governo Crocetta di attentato alla democrazia. Vincenzo Figuccia, primo firmatario dell’emendamento di Forza Italia, improvvisamente si dilegua dall’Aula e non vota».

Ci domandavano, quindi: «se il politico non è credibile, se il politico dice e promette una cosa e poi ne fa una opposta, come poter riconoscere ancora il “primato” della politica?».

Tuttavia, il nostro impegno per i “Consigli di Circoscrizione” non cessa. Avremo modo di ritornare sul tema appena le circostanze lo permetteranno.

Archiviato in:Cold Case Contrassegnato con: Partecipazione

26 Agosto 2017 by Staff

La piazza dell’Abbeveratorio dell’Annunziata rinascerà

Piazza-Abbeveratoio

Era la tarda primavera del 2013 quando la nostra associazione chiedeva all’amministrazione comunale, guidata dall’allora sindaco Vito Damiano, un intervento infrastrutturale che andasse nella direzione di creare spazi d’aggregazione sociale all’aperto  ovvero “oasi” pedonali in una città a vocazione solo automobilistica.

L’idea, in particolare, prevedeva il recupero dell’Abbeveratoio presente nello slargo a fianco i giardini della Villa Pepoli, vicino al Santuario di Borgo Annunziata, e la pedonalizzazione dell’area. Il fine dell’iniziativa era quello di creare un luogo di aggregazione sociale nonché una possibilità di sviluppo economico per le attività di somministrazione della zona (bar, gelateria, pizzeria).

La proposta era accompagnata da un vero e proprio progetto preliminare, redatto dall’architetto Roberto Rao dello studio KWG. Rao, successivamente, nel 2017, verrà designato nostro assessore al territorio -.

In estrema sintesi il progetto intendeva donare “un nuovo salotto per Trapani”: una pavimentazione in Nerello di Custonaci, con decorazioni floreale, della nuova Piazza; ovviamente il restauro conservativo dell’Abbeveratoio che sarebbe stato valorizzato con dei corpi illuminanti; nuove panchine realizzate su misura da artigiani locali, in ferro battuto e verniciate; un’integrazione dell’attuale impianto vegetale sia con altre alberature (lagerstroemia, ficus benJamin) e sia con arbusti (zantedeschia, spiraea vanhoutte, chlorophytum).

Un’ulteriore idea, proposta dallo studio KWG, era quella di attivare, nell’area pedonalizzata, la domenica, un mercato temporaneo dell’artigianato e dei prodotti locali. Tale attività, oltre a mantenere un legame con la tradizione, genererebbe introiti al Comune per l’affitto del suolo pubblico.

La piazza dell’Abbeveratoio appare ma poi scompare!

Due anni dopo, nella primavera 2015, l’Amministrazione comunale sembrava sposare il progetto. Il Comune, infatti, avviava l’istituzione del divieto di sosta e di circolazione nella carreggiata sud di via Conte Agostino Pepoli, nel tratto fra la via Ravidà e la via Titolo.

L’ordinanza della Polizia Municipale n. 267 del 25 maggio, parlava di volontà dell’Amministrazione di «riqualificare la Zona» e generare «risalto per i beni storici della Città».

Subito dopo, però, si attivava il consigliere Enzo Abbruscato (PD) che lamentava presunte limitazioni alla mobilità sofferte dagli automobilisti.

La piazza riaperta all’uomo, piuttosto che alle auto, resisteva solo quell’anno. Dall’anno successivo è ritornata a essere un parcheggio.

Ciò non toglie che quanto di buono visto nell’estate 2015 conferma che l’idea di “Città a Misura d’Uomo” è valida e percorribile.

E’ per questo che tale progetto non è per nulla accantonato. Si aspetta soltanto un’amministrazione coraggiosa e di più ampie vedute.

Archiviato in:Cold Case Contrassegnato con: Ambiente, Commercio, Turismo

25 Agosto 2017 by Staff

Servizio Carro Attrezzi: serve trasparenza nella gestione!

rimozione-carro-attrezzi

A Trapani, la gestione del servizio rimozione veicoli viene affidata a due ditte su chiamata da parte del Comando della Polizia Municipale.

Il Comandante giustifica il sistema vigente con una ordinanza sindacale del lontano 1990, la n. 43 del 7 aprile 1990.

Da valutare la legittimità della gestione del servizio carro attrezzi!

La città delle regoleRisulta francamente assurdo giustificare la presente gestione del servizio rimozioni con una ordinanza sindacale del lontano 1990. Specie se si considera che è superata da una norma che ne prevede l’uso solo per situazioni contingibili e urgenti (ex art. 50, comma 5, ed art. 54, comma 4, dell’Ordinamento degli Enti Locali, Decreto legislativo 267/2000).

Il servizio, invece, potrebbe essere affidato in Concessione come previsto dall’art 354 del “Regolamento di esecuzione del Codice della Strada”.

In sintesi siamo difronte una pratica che priva il Comune degli incassi derivanti dall’aggio di una concessione e che garantisce guadagni valutabili intorno ai 250.000 a due ditte private.

Come se non bastasse, dall’art. 4, lett. B, dello Statuto dell’ATM (Azienda Trasporti Mobilità Spa), società che ha come socio unico il Comune di Trapani, si evince chiaramente che la stessa ha, come scopo sociale, anche la rimozione coatta dei veicoli, cioè quella stessa attività che il Comune di Trapani, senza che sia stata espletata alcuna gara, almeno dall’anno 90, affida a poche ditte private.

Siamo difronte a un’evidente anomalia, a una prassi di cui verificare la legittimità. Serve verificare, soprattutto, l’eventuale compatibilità al testo normativo ed ai principi di efficacia, efficienza ed economicità – vedi anche “penali” per inadempimenti, “garanzie e coperture assicurative” e “durata” del Contratto presenti nel “Codice degli Appalti” (Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, poi modificato dal Decreto Legislativo 50/2026).

Servizio carro attrezzi: la parola alla Magistratura!

Della faccenda, come movimento “Città a Misura d’Uomo”, abbiamo interessato prima un consigliere comunale che ha presentato un’interrogazione al sindaco, poi interloquito direttamente col Comandante la Polizia Municipale e, risultati infruttuosi tali interventi politici, abbiamo presentato due distinti esposti alla Procura della Repubblica di Trapani ed alla Corte dei Conti di Palermo.

E’ legittimo garantire a due ditte private un introito economico sottratto alla libera concorrenza del mercato e senza che la cittadinanza di Trapani ne percepisca alcun utile significativo?

Archiviato in:Cold Case Contrassegnato con: Bilancio, Mobilità

25 Agosto 2017 by Staff

Beni immobili pubblici: serve economicità nella gestione!

Beni immobili del Comune di Trapani: il Lazzaretto

Il Comune di Trapani dispone di 270 immobili  da cui ha ricavi da affitto per soli 100.000 euro annui, ma spende 74.000 euro annui di fitti passivi.

L’Ente dovrebbe, invece, rispettare il principio di economicità della gestione amministrativa delle risorse pubbliche, enunciato dall’art. 97 della Costituzione e, naturalmente, ribadito dalla Corte dei Conti per il Veneto nella propria pronuncia del 2 ottobre 2012.

Il movimento “Città a Misura d’Uomo”, da tempo, si batte perché venga messo ordine a questa palese e oggettiva diseconomia.

Cattiva gestione di beni immobili e maggiori tasse sui cittadini

Non bisogna dimenticare, infatti, che, negli anni passati, la città di Trapani è stata teatro di veementi proteste, da parte della popolazione, a fronte del rilevante e progressivo aumento delle imposte comunali. La giustificazione addotta dagli amministratori della città di Trapani, faceva riferimento alla non rosea situazione economica e finanziaria del Comune?

C’è un senso nell’emettere pesanti cartelle fiscali a carico di alcuni cittadini mentre a favore di altri vengono dati gratuitamente in beneficio dei beni immobili comunali?

Perplessità sorgono, infatti, quando si esamina la situazione degli immobili che il Comune concede a titolo gratuito a privati e associazioni.

Alcuni degli immobili per cui si batte Città a Misura d’Uomo

A seguito della richiesta d’informativa depositata il 22 marzo 2017, è emersa la seguente situazione:

  • La Lega Navale, notoriamente luogo di ritrovo della parte più facoltosa della cittadinanza, da ben 26 anni, tramite una convenzione con il Comune di Trapani del 29 aprile 1991, occupa il “Lazzaretto” senza che risulti alcun introito per la collettività;
  • La “Casina delle Palme”, edificio dall’indiscusso pregio artistico, espressione del “liberty” in Sicilia, viene lasciata in stato di deplorevole abbandono;
  • Evidente diseconomia emerge dallo stato di abbandono degli immensi locali dell’ex “Mattatoio comunale”, che ben potrebbero ospitare gli uffici attualmente situati in immobili per i quali il Comune corrisponde affitti a privati.
Mattatoio dall'alto
Mattatoio dall’alto

Tra gli affitti che il Comune concede a titolo gratuito si annoverano:

  • I locali dell’ex “Convento dell’Annunziata”, situati nella via Pepoli, dati in concessione all’associazione “Trapani Mia” come sede sociale a tempo indeterminato;
  • I locali dell’edificio dell’ex “Scuola di Mokarta”, consegnati al sig. Pietro Romito con mero “verbale di consegna alloggio” datato 15 gennaio 1994.

Nessuno di questi dati viene pubblicato sul sito web de Comune di Trapani, in deroga evidente al regime di pubblicità richiesto dalla Corte dei Conti nella citata pronuncia e dal “Regolamento comunale” di riferimento.

Al fine di fare trasparenza sulle assegnazioni e le gestioni degli immobili comunali (es.: sul Mattatoio, sul Lazzaretto, sulla Scuola di Mokarta), nello scorso mese di luglio 2017, il movimento “Città a Misura d’Uomo” ha presentato documentati esposti tanto alla Procura della Repubblica di Trapani quanto alla Corte dei Conti di Palermo.

Archiviato in:Cold Case Contrassegnato con: Bilancio, Patrimonio

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L’emergenza climatica, per il surriscaldamento del pianeta, è riconosciuto dagli scienziati. Chiediamo interventi del Comune di Trapani.

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Emergenza Climatica

Sig. Sindaco della Città di Trapani

L’emergenza climatica, a causa del surriscaldamento globale del pianeta, è un fattore riconosciuto dagli scienziati e dagli stessi vertici politici mondiali.

Nonostante ciò, nei fatti, i governi nazionali non hanno fatto e non stanno facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici in corso, mentre questi dovrebbero essere la priorità della agenda politica delle Istituzioni che governano questo Paese.

Lo stesso Accordo di Parigi (COP21, dicembre 2015), tuttavia, attribuisce pure agli Enti Locali, i Comuni, il compito di «intensificare i loro sforzi e sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni».

Ancora, a livello del Comune di Trapani, nonostante l'adesione al “Patto dei Sindaci” e l’elaborazione del Piano PAES, gli sforzi risultano poco evidenti all’esterno, come dovrebbe, e comunque insufficienti.

Quanto sopra premesso, lo scrivente cittadino del Comune di Trapani, chiede alla S.V. che:

[1] come già avvenuto in altri Paesi, regioni e comuni, l’Ente espliciti una pubblica “dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico”; ciò al fine di condividere con la popolazione questa consapevolezza;

[2] L’Ente proceda al tempestivo avvio di misure di contrasto al surriscaldamento globale quali, ad esempio: a) trasformazione dell’attuale ZTL in Area Pedonale; b) realizzazione di una ZTL Euro 3 (quindi vietata ai mezzi non almeno Euro 3, ovvero ai mezzi immatricolati prima del 1 Gennaio 2001) che inglobi l’intero Centro Storico e giunga sino a piazza Vittorio Emanuele; c) la non distribuzione di carne rossa nelle mense comunali; d) l’avvio di un programma di efficentamento energetico negli uffici pubblici e scuole comunali (doppi vetri, acqua calda fornita dal solare, installazione di tende nelle finestre); e) realizzazione di Casa dell’Acqua e nuove fontanelle di acqua potabile nei quartieri per ridurre il consumo di plastica.

Mi è gradito un Suo personale riscontro. Cordialmente,

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Dec 31, 2019

Firme raccolte: 1

Obiettivo per le sottoscrizioni: 100

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